La pratica della consapevolezza

“Consapevolezza significa la capacità di vedere una caffettiera e sentire gli uccelli cantare a modo proprio, e non nel modo in cui ci è stato insegnato.”
Eric Berne, A che gioco giochiamo (1964)

La consapevolezza, coltivata attraverso la pratica della meditazione, ci guida a vivere nel presente coinvolgendo pienamente i nostri sensi, senza giudizio. È una qualità che possedevamo naturalmente da bambini, quando esploravamo il mondo attraverso i sensi prima ancora che con le parole. Questo “stare nel presente”, senza voler cambiare nulla, rappresenta una capacità innata che possiamo riscoprire anche in età adulta.

Praticando la Mindfulness, impariamo ad osservare gli stati della nostra mente: quando si distrae, quando cerca di fuggire da ciò che è scomodo, quando è afferrata da desideri, rabbia o confusione. Impariamo ad accettare la nostra esperienza per quella che è, senza giudizio né resistenza.

Questa attitudine consapevole è un dono prezioso, capace di portare serenità nella vita quotidiana. Spesso, infatti, stress, ansia e sofferenza derivano da una visione distorta di noi stessi e della realtà, condizionata dal passato o da aspettative irreali. La mindfulness ci insegna ad abitare la nostra esperienza nel qui e ora, liberando la mente da schemi reattivi e automatismi.

Il “pilota automatico” e la vita in copione

Jon Kabat-Zinn, fondatore della moderna pratica mindfulness in ambito clinico, definisce lo stato mentale abituale come “pilota automatico”: una modalità in cui agiamo e pensiamo senza consapevolezza, guidati da abitudini mentali e comportamentali. In Analisi Transazionale, questo modo di vivere viene chiamato “copione”: un insieme di schemi appresi che ci fanno rivivere il passato, impedendoci di essere davvero presenti.

Una parte importante della pratica è proprio fermarsi, smettere di reagire automaticamente, e lasciare andare pensieri, aspettative, preoccupazioni. Significa anche imparare ad accogliere ciò che non ci piace e a non dipendere da ciò che ci piace, sviluppando discernimento e libertà interiore.

Le radici della sofferenza

La Mindfulness, nella sua essenza, si ispira alle tradizioni meditative buddhiste. Kabat-Zinn ha attinto in particolare dal buddhismo Theravāda e Zen, per poi riformulare questi insegnamenti in un linguaggio laico e accessibile in ambito medico e psicoterapico.
Alla base di questa pratica vi sono le Quattro Nobili Verità del Buddha:

  1. Esiste la sofferenza
  2. La sofferenza ha delle cause
  3. È possibile superarla
  4. Esiste una via per farlo

In questo contesto, la sofferenza non è il dolore in sé, ma la nostra reazione al dolore. Possiamo rispondere con:

  • Avversione: rifiuto e resistenza a ciò che è scomodo o doloroso
  • Attaccamento: desiderio che le cose siano diverse da come sono
  • Ignoranza: incapacità di vedere la realtà con chiarezza

Questi tre atteggiamenti mentali – definiti “veleni” – sono considerati le principali fonti di sofferenza nella filosofia buddhista. La meditazione di consapevolezza ci aiuta a riconoscerli, a non identificarci con essi, e a lasciarli andare.

Mindfulness e psicoterapia

Nel contesto terapeutico, la Mindfulness si rivela uno strumento potente. Per i terapeuti, è un aiuto prezioso per essere più presenti, empatici e in contatto con i propri pazienti. Per i pazienti, rappresenta una via per ritrovare equilibrio interiore, sviluppare accettazione e coltivare una “modalità dell’essere”, in contrasto con la continua spinta al “fare”.

Pur essendo fondata su principi semplici, la pratica della consapevolezza non è sempre facile: siamo spesso vittime inconsapevoli dei nostri automatismi, del giudizio e della ricerca continua di controllo. Proprio per questo, la Mindfulness rappresenta un allenamento costante della mente e del cuore, un percorso di conoscenza e di liberazione.

Il progetto “Attimi”

Il gruppo Attimi nasce dall’incontro tra l’esperienza clinica e la pratica personale dei suoi fondatori. Il nostro obiettivo è integrare la Mindfulness con i modelli psicoterapici che guidano il nostro lavoro:

  • Analisi Transazionale (AT)
  • Psicoterapia Integrativa (PI)
  • Psicoterapia Focalizzata sul Corpo (BFT)
  • Psicoterapia della Gestalt

Ci impegniamo a esplorare, studiare e praticare la Mindfulness come strumento trasformativo sia per chi conduce una terapia sia per chi la riceve. Crediamo che portare consapevolezza nel corpo, nella relazione e nei processi mentali sia una chiave fondamentale per la cura, la crescita personale e il benessere autentico.