La Psicoterapia Focalizzata sul Corpo nasce da una delle intuizioni più rilevanti della scienza contemporanea: mente e corpo sono inscindibilmente connessi. La Body Focused Therapy (BFT) si concentra proprio su questa connessione, considerando la relazione tra pensieri, emozioni e movimenti corporei come una realtà dinamica e in costante trasformazione.

Il corpo non è mai statico: reagisce costantemente con micromovimenti agli stimoli interni ed esterni, riflettendo la nostra emotività, le nostre convinzioni e le esigenze dell’ambiente. Imparare a prestare attenzione a questa dimensione psico-fisica ci permette di accedere a una conoscenza più profonda di noi stessi. Le esperienze preconsce – ciò che si trova al di sotto della soglia della consapevolezza – possono così emergere e diventare parte della coscienza. In questo modo, sviluppiamo strumenti più autentici per entrare in relazione con gli altri.

Anche se oggi l’interesse per il corpo in psicoterapia è in forte crescita, le radici di questo approccio risalgono alla fine del XIX secolo. A Vienna, due giovani psichiatri – Sigmund Freud e Pierre Janet – iniziarono a esplorare le connessioni tra mente e corpo a partire dagli studi sull’isteria condotti da Jean-Martin Charcot a Parigi. Janet, in particolare, osservò come le emozioni traumatiche potessero essere dissociate dalla coscienza e conservate sotto forma di sensazioni fisiche e immagini visive.

Successivamente, Wilhelm Reich, allievo di Freud, si allontanò dalla psicoanalisi ortodossa per sviluppare un proprio approccio basato sul corpo. Introdusse il concetto di “corazza corporea” – una difesa psicosomatica che blocca l’energia vitale – e promosse una rieducazione del sistema nervoso attraverso esercizi fisici e tecniche somato-psichiche.

In parallelo, Maurice Merleau-Ponty, filosofo francese, e Paul Schilder, psichiatra, approfondirono i concetti di schema corporeo (la consapevolezza funzionale del corpo nello spazio) e immagine corporea (la percezione soggettiva del proprio corpo). Queste riflessioni hanno gettato le basi teoriche per considerare il corpo come parte attiva nella costruzione dell’identità e del vissuto emotivo.

Nel corso del Novecento, numerosi terapeuti hanno contribuito a integrare corpo e psicoterapia:

  • Alexander Lowen, allievo di Reich, fondò la Bioenergetica, una disciplina che utilizza il corpo come via d’accesso alla salute mentale.
  • Stanley Keleman, partendo dall’osservazione del soma, della postura e del movimento, aiutava i pazienti a entrare in contatto con le proprie emozioni profonde.
  • George Downing, formatosi con Lowen e Keleman, ha integrato i diversi contributi in un metodo sistematico che oggi è considerato il fondamento della Body Focused Psychotherapy. Downing ha ulteriormente sviluppato il suo approccio grazie alle ricerche sulla prima infanzia, condotte in collaborazione con studiosi come Edward Tronick, Daniel Stern, Beatrice Beebe e il Boston Change Process Study Group (BCPSG). La videomicroanalisi delle interazioni precoci madre-bambino ha offerto una comprensione ancora più precisa della comunicazione non verbale e del ruolo centrale del corpo nello sviluppo della mente.
  • K. C. Waldekranz, allieva di Downing, docente e supervisore della scuola, ha integrato la Body Focused Therapy con l’Analisi Transazionale.

Tra gli sviluppi più recenti spiccano:

  • Bessel van der Kolk, con il suo lavoro sulle memorie traumatiche conservate nel corpo;
  • Pat Ogden, fondatrice della Sensorimotor Psychotherapy;
  • Daniel Siegel, noto per il concetto di integrazione mente-corpo nella teoria dell’Interpersonal Neurobiology.

Anche le neuroscienze hanno confermato il valore terapeutico del lavoro corporeo. La scoperta dei neuroni specchio (Giacomo Rizzolatti) ha spiegato la nostra naturale capacità empatica e di sintonizzazione con gli altri. Allo stesso modo, la teoria polivagale di Stephen Porges ha chiarito il funzionamento del sistema nervoso autonomo e il ruolo del nervo vago ventrale nella regolazione emotiva e nella connessione sociale. Tecniche come il respiro consapevole, la meditazione e il movimento sono oggi riconosciute come strumenti efficaci per gestire lo stress e promuovere il benessere.

Abbiamo imparato che prendersi cura del sistema corpo-mente è fondamentale non solo in caso di trauma, ma in tutte le situazioni di sofferenza psicologica. Ogni comportamento umano è il risultato dell’interazione tra pensieri, emozioni, sensazioni fisiche e movimenti, anche impercettibili. Da qui nascono domande profonde e personali:

  • Perché ho sempre dolore alle spalle?
  • Cosa significa questo nodo allo stomaco?
  • Perché ho un groppo in gola?
  • Come posso regolare la rabbia o contenere la tristezza?

Lo psicoterapeuta focalizzato sul corpo accompagna il paziente in un percorso di esplorazione consapevole, invitandolo a “interrogare” il proprio corpo:
Com’è il tuo respiro adesso? Come ti senti seduto? A cosa stai facendo contatto: un’emozione, un’immagine, un pensiero? Che sensazione fisica ti fa capire che sei triste? Cosa accade se rimani con questa sensazione per qualche istante?

In alcune fasi del lavoro terapeutico, il paziente può essere invitato a esprimere con un gesto quello che prova, oppure a trovare una postura che rappresenti un sentimento. In questo modo, la persona comincia a riappropriarsi di sé, liberando capacità mentali e corporee rimaste bloccate o mai sviluppate a causa di conflitti interiori.

Questa prospettiva è in profonda sintonia con la Mindfulness, che si fonda proprio sul contatto consapevole con il corpo: ascoltarne la fluidità o i blocchi, riconoscerne le tensioni, sintonizzarsi con sé stessi attraverso il respiro. La pratica meditativa riattiva i canali sensoriali, aiuta a comprendere l’origine dei pensieri, libera la mente da sovrastrutture e giudizi, e restituisce una emotività autentica.

Infine, la BFT ci guida verso una connessione profonda e presente con l’altro. Vivere il momento presente – nel corpo, nella mente e nella relazione – è il cuore del lavoro terapeutico.

È importante ricordare che il contatto con le emozioni e le sensazioni somatiche può essere intenso, e a volte spaventare o confondere. In questi casi, rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto è fondamentale per essere accompagnati in modo sicuro e professionale verso una maggiore comprensione e consapevolezza di sé.